Ponzano Romano: perfetto connubio tra passato e presente all’insegna dell’arte

Ponzano Romano: perfetto connubio tra passato e presente all’insegna dell’arte

Un affaccio sul mondo e sul fiasco del Tevere, in una equilibrata sintesi tra bellezze del passato e arte contemporanea: questo offre Ponzano Romano fino a settembre, con la proposta di due installazioni artistiche e una mostra di pittura.

Il primo e lampante esempio di fusione tra antico e moderno lo troviamo presso la chiesa di Santa Maria ad Nives, struttura del 1600 che apre le porte all’installazione dell’artista Enzo Cucchi. Sculture di vetroresina dipinte a mano scendono dal soffitto  e riportano immagini evocative del borgo, degli affreschi della stessa chiesa e di ciò che è stata in passato. Ciò che resta oggi di Santa Maria ad Nives è infatti solo una piccola porzione di quella che fu un tempo, quando nel suo perimetro era compreso anche un cimitero. Cucchi, figlio della transavanguardia legata a Achille Bonito Oliva, racconta tutto ciò nelle sue sculture, che creano un tratto di unione anche tra la realtà esterna e  il suggestivo luogo che ospita la sua installazione.

La seconda tappa porta i visitatori presso palazzo Liberati, dove si possono ammirare le opere di David Salle, artista poliedrico di ampio respiro internazionale.

Questa mostra è un viaggio in un nuovo modo di percepire l’arte figurativa che, a detta dell’artista, si basa sull’osservazione della natura essenziale dell’oggetto pittorico per poi declinarlo e riprodurlo anche in modo stravolto rispetto ai canoni consueti.

Infine, per chiudere in modo suggestivo il percorso artistico all’interno del borgo, basterà recarsi alla terrazza del Fiasco.

La valle si stende sotto lo sguardo, laddove il Tevere ripiega su se stesso prendendo la forma che dà il nome al luogo.

Ad attendere i visitatori c’è un vecchio portone, recuperato in un magazzino di Ponzano Romano. L’artista Wang Yuxiang lo posizione lì, tra lo sguardo dell’uomo e la campagna che volge verso la bassa Sabina.

È una terra di confine, quella sotto gli occhi di chi guarda, unita nella storia millenaria dalle rive del fiume. Il portone è socchiuso; tramite la fessura soffia il vento e sopra di esso scorre l’acqua, voluta nell’installazione per simboleggiare energia e spinta rinnovatrice.

Con questa ultima ed evocativa esperienza si conclude la giornata, resa possibile grazie all’impegno del Prac -centro per l’arte contemporanea di Ponzano Romano- e del suo direttore Graziano Menolascina.

Un lavoro che è partito un anno fa e sta rendendo Ponzano Romano una meta ancora più attraente per tutti i visitatori della media valle del Tevere.

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