Capena: Piero Marrazzo, una storia onesta tra le righe del passato

Capena: Piero Marrazzo, una storia onesta tra le righe del passato

Il sole in una mattinata di piena primavera accoglie Piero Marrazzo a Capena. Il giornalista ed ex presidente della Regione Lazio ha presentato il suo primo libro “Storia senza eroi”.

Il racconto prende le mosse dall’episodio di via Gradoli, quando dei carabinieri infedeli provarono a ricattarlo per una questione che era solo privata. Nacque così il “caso Marrazzo”, che neanche avrebbe dovuto esistere. Seguirono le dimissioni dal ruolo di governatore, l’allontanamento dalla politica, l’onta della pubblicizzazione estrema della sua vita più intima, la demonizzazione di una condotta sessuale che ancora oggi lascia traccia nell’immaginario collettivo quando si pensa a lui.

Una cantilena mediatica che per 15 anni ha dimenticato la verità sostanziale e giuridica, per cui Marrazzo è stato solo una vittima in questo sciagurato episodio.

Oggi Piero Marrazzo modella una nuova narrazione di sé con tatto ed estrema consapevolezza, guardando fino alle radici più profonde del suo passato, dove l’incapacità sociale di relazionarsi con la sessualità aveva già creato un episodio doloroso.

A dialogo con il sindaco di Capena Roberto Barbetti e con il giornalista e suo ex collaboratore Luca Benigni, Marrazzo racconta una storia senza eroi in cui è stato vittima come politico e giornalista, ma che lo lo vede assumersi le sue responsabilità come uomo.

Un uomo bianco eterosessuale e privilegiato, a cui è concessa una strada verso la ripesa meno accidentata rispetto a quella che devono affrontare le donne quando si trovano messe in un angolo. In questa vicenda prende piena coscienza delle colpe verso le donne della sua famiglia e verso le donne transessuali che per mesi furono approcciate nei racconti dei fatti come fenomeni da baraccone.

Si pone un passo indietro rispetto a loro e rispetto alla sofferenza di tutte le donne che, molto più spesso di quanto si immagini, sono costrette in un angolo proprio dal uomini bianchi eterosessuali privilegiati, che si muovono con estrema contezza della loro posizione di dominanza.

Molti uomini ne parlano, solo quelli che hanno voluto (e saputo) guardarsi dentro ci si riconoscono.

Una storia senza eroi che lascia il sapore buono dell’onestà, per cui ancora oggi ci si chiede perché mai Marrazzo, al 64% di gradimento nei sondaggi e a pochi mesi dalle elezioni regionali, abbia dovuto allontanarsi dalla politica.

Una scelta fatta per un motivo di cui, sul serio, non avrebbe dovuto importarci nulla.

Patrizia Piga

Tags:

Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *