Muri scrostati, ferri di carpenteria a vista, balconi pericolanti. Palazzine diroccate si susseguono anonimamente lungo la via.
Ci troviamo a Le Terrazze, centro residenziale a due passi dalla via Tiberina, nel comune di Castelnuovo di Porto.
Avremmo potuto scegliere di scattare tantissime foto, a testimonianza del degrado di cui vi stiamo parlando.
Una sorta di pudore però ci ha sconsigliato di farlo, perché quello che ai nostri occhi è apparso come uno scenario irricevibile, per 1300 persone si chiama casa. Vi parleremo quindi del glicine che continua a fiorire, nonostante i calcinacci e le inferriate che sanno di ruggine.

UN LUOGO INCERTO
Le Terrazze è un complesso residenziale che nasce nel 1970 ed è di proprietà del Comune di Roma, voluto per far fronte a una situazione di emergenza abitativa. Intere famiglie furono spostate dalla capitale alla periferia di Castelnuovo di Porto, che all’epoca era un piccolo borgo agricolo di poco più di 3.000 abitanti. Una soluzione di comodo, per cui il problema si allontanava di 30 chilometri dai bagliori della città.
Nel cono d’ombra ci sono finiti davvero gli abitanti di queste case: non fu prevista alcuna forma di inserimento sociale che andasse oltre la mera assegnazione delle abitazioni, così come non furono effettuate opere di urbanizzazione necessarie a garantire i servizi primari. Opere che spettano al Comune di Roma, proprietario delle palazzine.
Il complesso soffre da ormai 50 anni della mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria e versa in una condizione di degrado e fatiscenza ben visibile già dalle facciate degli stabili.
Entrando nella profondità della questione si trovano problemi strutturali, muffa e colonne di scarico non funzionanti che delineano una condizione di scarsa igiene per chi ci vive.
Ascensori murati impediscono ad anziani e disabili di uscire di casa e la sensazione di abbandono si respira tra le vie, dove la mancanza di spazi sociali vissuti ha creato terreno fertile per la delinquenza.
UN GLICINE CHE CONTINUA A FIORIRE
Ultimo baluardo che traccia una reale presenza delle istituzioni è rappresentato dal centro educativo comunale che, nel corso del tempo, ha fatto da argine in un’area che somiglia fin dalla sua nascita a una zona franca scollegata dal mondo.
Lungo le facciate delle case c’è però un glicine in fiore, che racconta storie di dignità e speranza. Poco più avanti alcuni murales testimoniano vita pulsante, su quei muri rovinati che invocano la disfatta. E alcuni usci sono abbelliti con piccoli vasi, qualche girandola, a testimonianza di cittadini che provano a prendersi cura di sé in modo caparbio, quasi in segno di sfida di fronte al luogo incerto in cui sono stati confinati.



DELEGAZIONE PARLAMENTARE A CASTELNUOVO DI PORTO
L’amministrazione comunale di Castelnuovo di Porto ha intrapreso una lunga battaglia legale
Chiede a gran voce di diventare ente gestore delle palazzine, per poter intervenire con opere che riportino nei ranghi della legalità e della vivibilità l’intero complesso. Il sindaco Riccardo Travaglini si è fatto portavoce di tale istanza il 25 marzo scorso nella Commissione Parlamentare sul degrado e le periferie.
A seguito di questa audizione è stata concordata per lunedì 14 aprile la visita di una delegazione parlamentare in via delle Terrazze. Secondo il sindaco Travaglini è un segnale importante di interesse sulla questione.
I cittadini delle Terrazze restano in attesa di un segnale concreto, mentre provano dignitosamente a resistere in un luogo incerto dove, è bene ricordarlo, un meraviglioso glicine si ostina a fiorire.
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